LE ORIGINI

Le leggendarie origini della razza la fanno derivare da migrazioni di mandrie di zebù pakistano verso l’area della pianura padana in un’epoca risalente a oltre 30.000 anni fa. Questi antenati dei nostri bovini avrebbero poi trovato una barriera naturale nell’arco alpino delimitato a ovest dalle Alpi Cozie e Marittime e si sarebbero dunque stabilite nell’odierno Piemonte. Oggi le nuove tecniche analitiche sviluppate attraverso il prelievo di DNA sembrano suggerire una più prudente evoluzione da ceppi di bovini alpini.

 

La storia recente è invece ben nota e comincia con una mutazione naturale riscontrata su un bovino maschio nel 1886 a Guarene (CN). Qui l’analisi del DNA ci conferma che la mutazione del gene della miostatina è avvenuta sul cromosoma 2. Inizialmente i vitelli che presentavano la caratteristica della doppia groppa (fassoni) venivano guardati con sospetto e addirittura, l’allora Ministro dell’Agricoltura, ordinò la castrazione per quei vitelli cosiddetti “della coscia”. Tuttavia la saggezza contadina fece si che gli allevatori coltivassero questo carattere e, a poco a poco, mutò anche l’opinione negativa dei tecnici.

 

Storicamente utilizzata per il lavoro nei campi, in passato la razza veniva definita a triplice attitudine in quanto capace di produrre buone quantità di latte, impiegato anche per la produzione di formaggi tipici, e ovviamente carne. Negli ultimi trent’anni la selezione genetica ha spinto l’evoluzione esclusivamente sulla produzione di carne di altissima qualità.

WhatsApp chat